La speleologia urbana

La “vocazione” speleologica del CSI Specus è stata senz’altro, soprattutto nei primi tempi, indirizzata alla ricerca e allo studio delle cavità artificiali, in particolare quelle del sottosuolo di Cagliari. Antecedentemente alla costituzione del CSI Specus, le conoscenze di speleologia urbana erano già ben formate grazie alle ricerche condotte dai “pionieri” del gruppo, quali Antonello Floris e Antonello Fruttu. Da allora, la passione per le cavità artificiali è sempre stata sostenuta e ha contraddistinto molteplici e importanti attività degli speleologi dello Specus che hanno contribuito in maniera rilevante a nuove scoperte, “riesumazioni”, iniziative di tutela e valorizzazione, divulgazione al pubblico.

Di particolare riguardo le attività di speleologia urbana del CSI Specus che hanno interessato:

• gli ambienti ipogei del complesso dell’”Orto dei Cappuccini”
• il sistema sotterraneo di cavità per lo sfruttamento della roccia calcarea di Tuvixeddu – Tuvumannu
• la “Cavità delle cinque colonne”
• la “Galleria-rifugio di via Don Bosco”
• il “Pozzo di san Pancrazio”
• il “Rifugio dei Salesiani”

Nel 2009 il Comune di Cagliari ha deciso di dotarsi di uno strumento conoscitivo sulle cavità esistenti nel sottosuolo urbano. Il Centro Studi Ipogei Specus ha ricevuto, a seguito di partecipazione ad un bando dell’Amministrazione comunale, l’incarico della mappatura delle cavità artificiali nell’area cagliaritana. In collaborazione con il Gruppo Speleo Archeologico Giovanni Spano e con l’Unione Speleologica Cagliaritana, il CSI Specus ha provveduto a rilevare e accatastare un primo blocco di circa cento cavità, i cui rilievi sono stati opportunamente georeferenziati nella mappa tecnica della Città. La tipologia del primo utilizzo delle cavità censite, sulla base della classificazione adottata dalla Società Speleologica Italiana (Cappa, 1999) è riassunta nella seguente tabella.

Riguardo l’epoca di realizzazione è stata possibile stabilire la seguente distinzione: