SPECUS – CSAD – USC vuol dire qualità!
Anche questo weekend le talpe sono tornate alla riscossa! Possiamo dire che c’è stata un’evoluzione della specie…state a sentire (o meglio a leggere).
28-02 e 01-03-2009
Stavolta abbiamo avuto il piacere di avere tra noi due amici dorgalesi d’eccezione: Gianfranco the Moddizzosu’s King e Luciano the Golden Digger. E non solo, in rappresentanza degli amici dell’USC, era con noi anche the Big Sergio.
Armati fino ai denti abbiamo percorso nuovamente la via crucis per arrivare sino alla neo grotta-tana. Ai soliti improperi in perfetto idioma locale, dovuti al faticoso avvicinamento, si sono aggiunti i frastimmi in cinese di Flavia che ha preso atto per la prima volta dei risvolti ginnici della speleologia.
Arrivati a destinazione il gruppo ha allestito il campo in vista di una lunga giornata di lavoro.
Dopo alcune lezioni di meteorologia ipogea di Salimba, che osservando l’entrata ha fatto una previsione sullo sviluppo della grotta e tracciato mentalmente pianta e sezioni, si è messo in moto il Digger Team ®. Luciano non ha perso un secondo e ha iniziato la demolizione di un grosso macigno che ostruiva l’ingresso. Foro, Manzo ® e PEEEEM!!!! (nda: esclamazione tipica del Pietrologo).
Un gruppo è poi salito per raggiungere la Rana (Gianfranco, Giovanna, Cristiana, Flavia, Carlo, Jenny, io e Giuliano) mentre Marinella, Giulio, Luciano, Antonio, Sergio, Paolo S. e Roby sono rimasti a scavare.
L’intenzione era quella di visitare la grotta ma, a causa di uno spit poco sicuro (moto di precessione in fase di avvitaggio) e del rischio troppo alto di rovinare le corde, oltre noi stessi, si è deciso di lasciar perdere e rimandare ad una prossima volta, a patto di riarmare completamente la via.
La delusione di non essere potuti entrare è stata ampiamente compensata dalle lezioni teorico-pratiche di armo e nodi tenute da Gianfranco, accompagnate da una merenda a base di formaggio e cioccolato.
Tornati al campo base, è continuato il lavoro con il gruppo al completo. Ora il tunnel era molto più agevole e tale da consentire il passaggio alla maggior parte di noi.
Dentro la grotticella si lavora in 4: uno in testa scava, il secondo riempie il secchio di terra, il terzo lo passa a quello più in alto che si trova conca a basciu e viene tirato per i piedi verso l’esterno. Cricilla ha ricoperto egregiamente quest’ultimo ruolo e dalle sue risate deduco che si stesse veramente divertendo. Grande Crì!!
A fine serata lasciamo il luogo per dirigerci alle macchine e darci un’assestata per la notte di gala alla pizzeria di Perd’e Cerbu, dove ci hanno raggiunto Marina P., Giuseppe F. e Aldo. Da bravi speleologi non abbiamo potuto fare a meno di dare un’occhiata all’attrezzatura nuova di pulce portata da Marina, oltre che aver ricaricato a sbaffo le batterie del trapano, il piccolino di Giulio.
La piacevole serata si è chiusa in bellezza con una tortona per festeggiare il compleanno di Marina. La scena migliore è stata quella offerta dal figlioletto della padrona che con la sua manina delicata a mò di escavatore ha tracciato un solco sulla torta afferandone un bel pezzo, per poi mangiarlo con gusto.
Finita la sezione mangereccia un gruppo si è diretto al campo di sa crovassa mentre alcuni sono tornati a casa.
Piazzate le tende iniziamo a sparare le ultime cavolate della giornata sulle varie modalità di utilizzo di un cuscino gonfiabile (di quelli da viaggio con un buco dove infilare il collo). Vi risparmio i dettagli.
Notte sotto l’acqua ma anche sopra visto che, per una ragione di pendenze sfigate del terreno, io e Jenny ci siamo trovati un lago tra la tenda ed il sottotenda. Alle 4 di mattina abbiamo dovuto mettere in atto l’operazione “svuota lo zaino infustu che è meglio”.
Guardando gli aspetti positivi posso dire di aver provato l’ebbrezza di un materasso ad acqua e di aver imparato a non montare la tenda in cunetta.
Domenica, dopo la solita colazione abbondante, ci siamo diretti verso la Rolfo. I rolfini erano: Aldo, Antonio, Giuliano, Carlo, Gianfranco, Giovanna, Jenny ed io. La salita non manca mai ma questa volta molto più breve della precedente.
L’ingresso era stranamente asciutto! Ci aspettavamo una bella pozza da asciugare con le nostre tute e durante l’avvicinamento si decideva chi sarebbe dovuto passare per primo. Tutti erano orientati su Carlo che essendo alto e spugnoso avrebbe acciuppato l’acqua da bravo asciugone regino. Si è salvato in corner!
Percorsa la lunga galleria arriviamo al fornello.
La corda per salire era stata cambiata da poco e rinnovato l’armo (nodo garda doppiato). Bene! Tempo guadagnato.
Abbiamo quindi proseguito verso il primo salone e da lì verso la diaclasi che ci ha portato alla sala ultra concrezionata con la volta a V rovesciata (quando Giuliano mi darà le foto le aggiungerò all’ articolo).
Siamo dunque ritornati sui nostri passi e abbiamo ripassato il superamento del nodo in salita e in discesa grazie a Gianfranco che ci ha offerto un anticipo del corso di AI.
Tornati alle macchine ci siamo avvicinati al parcheggio della Rana dove abbiamo aspettato Luciano, impegnato anche domenica con l’esplorazione. Il pranzo è stato più che soddisfacente come al solito! Gianfranco e Luciano sono poi partiti per rientrare a Dorgali sapendo però di rincontrarci presto, tra due settimane a Santadi dove faremo un bella festaaa!
Chiudiamo la serata al bar degli arrampicatori, come di rito!
Davvero un bel fine settimana, non c’è che dire! E’ stato un weekend piacevole e anche curativo visto che Giovanna, partendo con la febbre, è riuscita a guarire dall’influenza.
Questa è l’esempio tipico di speleoterapia!
Grazie a tutti voi
P.S.: è d’obbligo visitare il sito http://speleocsad.blogspot.com/ . Leggete l’articolo di Gianfranco su questa uscita.
Leggete inoltre Lo scavo continua di Valerietta per sapere qualche dettaglio in più sulla domenica esplorativa.
Se volete dare uno sguardo alla puntata precedente andate all’articolo: